Un trekking urbano tra storia di ieri e storie di oggi.
Una passeggiata nel centro storico e nei borghi di Racconigi è una bella avventura alla scoperta di una città la cui storia si è sviluppata sul filo di una doppia epopea: quella, notissima, di sede secolare di reali villeggiature e, dunque, di piccola capitale estiva del Regno di Sardegna prima e del Regno d’Italia poi.
Quella, meno nota ma ancora più caratteristica e suggestiva, del filo di seta e delle cosiddette fabbriche magnifiche, i setifici dove si produceva il pregiato organzino di cui la nostra città fu, per oltre due secoli (da fine ‘600 a fine ‘800) uno dei massimi produttori europei. Questa avventura dentro l’anima, regale e proletaria, aristocratica e popolare allo stesso tempo di Racconigi, è narrata da vie e piazze circondate da palazzi del ‘6-700 e da chiese in cui trionfano le volumetrie solenni e gli affreschi a trompe l’oeil, la cosiddetta pittura dell’inganno tipica del barocco cuneese. Dai portici ora bassi ed un po’ cupi, ora alti e pieni di distinzione alla torinese. Dalle strutture assistenziali, parte un tempo fondamentale di una città operaia ante litteram, tra le quali spicca, per mole e storia, il Rifugio di Mendicità, poi Ospedale Psichiatrico provinciale. Dai quartieri di periferia del Borgo Macra, dei Cappuccini, di San Domenico e di San Rocco, in cui le case popolari con i cortili chiusi e le curmà (tettoie rustiche) si alternano alle forme esteriori, spesso “ricercatamente” semplici, delle ricche residenze borghesi.
Dalle campagne, in cui piccole o monumentali cascine ed eleganti tenute aristocratiche sono la sintesi di oltre otto secoli di storia rurale.
Non bastasse, su tutto questo insieme di memorie e documenti di vita vissuta volano e nidificano, come è ben noto, decine e decine di cicogne. Non pensiamo se ne possano trovare così tante tutte insieme in alcun altro posto d’Italia. Un altro simbolo di questa “originalità” racconigese, che è davvero tutta da scoprire.
APPROFONDIMENTO